2 marzo 2014

AVVISTAMENTI UFO IN ITALIA: IN 4 ANNI 56 SEGNALAZIONI ALL'AERONAUTICA

Oggetti volanti non identificati visti sopra il Duomo di Milano il 29 maggio 2011

La fotografia che emerge dai faldoni «declassificati» custoditi nel Reparto generale sicurezza dell’Arma azzurra e pubblicati nel libro «Ufo i dossier italiani» dei giornalisti Vincenzo Sinapi e Lao Petrilli. Nel 2013 sette casi.

Ufo sui cieli italiani. Negli ultimi quattro anni, l’Aeronautica militare ha registrato 56 avvistamenti di «Oggetti volanti non identificati» ma dopo il boom del 2010 (22 casi) c’è stato un progressivo calo nel 2011 (17), nel 2012 (10) e nel 2013 (7). È la fotografia, inedita, che emerge dai faldoni «declassificati» custoditi nel Reparto generale sicurezza dell’Arma azzurra e pubblicati nel libro «Ufo i dossier italiani» (edizioni Mursia) dei giornalisti Vincenzo Sinapi e Lao Petrilli.  

Negli archivi riservati dell’Aeronautica finiscono solo gli avvistamenti di testimoni che hanno denunciato il fatto ai carabinieri e accettato di compilare un modulo molto circostanziato: se l’oggetto misterioso, al termine di tutte le verifiche, non risulta essere un pallone sonda o un aereo tracciato dai radar o, comunque, collegabile ad un fenomeno noto, viene classificato come Ovni, Oggetto volante non identificato. Classificazione che, naturalmente, non va scambiata per una patente di attendibilità: «significa solo - precisano i militari - che non è stato possibile individuare una giustificazione tecnica o naturale di quel fatto». Dei sette avvistamenti del 2013, ricordano gli autori del volume, il primo si registra a Roma proprio all’inizio dell’anno, poco dopo la mezzanotte, quando un tenente medico della riserva dell’Esercito vede dal terrazzo di casa una ventina di «aeromobili luminosi ellissoidali» che viaggiano a «varia altezza, rotta e velocità». Restano lì una cinquantina di minuti, poi spariscono. 
 
I globi luminosi avvistati nei cieli torinesi di Rivalta il 28 agosto 2010 da un'impiegata

A San Giorgio Albanese (Cosenza), il 12 maggio due uomini in auto vedono «un oggetto di forma romboidale di colore scuro, sospeso a circa 50 metri d’altezza» che termina il suo volo a terra, provocando «un incendio di sterpaglie». Il 25 maggio l’Ovni viene visto, manco a farlo apposta, nel quartiere Apparizione di Genova: in tutto sei luci «apparentemente della grandezza di quelle delle lampare», che davano «l’impressione - secondo il testimone - che stessero scrutando con attenzione e prudenza il mare». Il 2013 è l’anno di un nuovo avvistamento a Chiesa in Valmalenco (Sondrio), una località visitata dai dischi volanti già in passato: è un ristoratore del posto a parlare di «una sfera» che «emanava una luce arancione soffusa». 

Il 15 agosto un Ufo a forma di triangolo luminoso viene avvistato a Marino, vicino a Roma, due settimane più tardi una flottiglia di oggetti volanti («forse 8») viene vista da un giovane a Spino D’Adda (Cremona). Il 9 settembre, a Soncino, sempre nel Cremonese, l’ultimo avvistamento dell’anno: è un ingegnere a parlare di un «oggetto a delta». 

Negli archivi dell’Aeronautica finiscono pure avvistamenti tanto bizzarri da non finire nelle statistiche ufficiali. È il caso dell’avvistamento - uno dei pochi - di un alieno in carne e ossa, protagonista di un rapporto dei carabinieri della Compagnia di Sacile, in provincia di Pordenone. «In particolare - si legge nel documento, acquisito `per conoscenza´ - il 7 aprile 2012, alle 23 circa, in località Gaiardin di Caneva, pressi installazione militare denominata Sito G in disuso, persone non identificate, abitanti ad Alpago (Belluno), nel mentre percorrevano la S.P. 61, direzione Marcia Caneva-Cansiglio, improvvisamente notavano ferma in mezzo alla carreggiata una figura, verosimilmente un alieno alto circa 3 metri, gambe nodose, braccia lunghe, testa non proprio rotonda e due occhi azzurri acceso».  

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